sabato 25 gennaio 2013, h15 |
Al cinema propongono la sfida tra De Niro e Stallone? Ebbene ISIDORA ve ne propone un altra! Ma non a suon di ganci, diretti o jab. Genio, visione, coraggio al servizio della grande arte romana.
Poichè se bisogna indicare due uomini come i protagonisti di Roma Barocca,
protagonisti e responsabili per aver fatto di Roma…Roma, la città più
all’avanguardia nelle arti dell’Europa seicentesca, beh…questi due
uomini sono senza dubbio Francesco Borromini e Gian Lorenzo Bernini. E’
il fatto che rende tutto ciò ancora più interessante è…che…tra loro pare
corresse un odio viscerale!
Bernini era un uomo di mondo, affascinante,
brillante ed espansivo, un genio sin dalla più giovane età; scultore
prediletto di Scipione Borghese, nipote di Papa Paolo V, poi amico
stretto e artista di corte di papa Urbano VIII; arbitro di gusto in
città. Uno scultore eccezionale, il più grande talento mai visto a Roma
dopo la morte di Michelangelo, ma forse nemmeno Michelangelo fu mai
capace di far muovere e respirare il marmo come fece Gianlorenzo. Non
solo scultore, Bernini fu anche pittore, autore di teatro e,
soprattutto, apprezzassimo architetto!
Borromini, d’altro canto, era anch’egli un uomo straordinario, di una visone dell'architettura modernissima e rivoluzionaria ma, secondo tutte le notizie, mentalmente squilibrato: solitario,
nevrotico e taciturno, talvolta aggressivo. In una crisi di
disperazione, nel 1667, pose volontariamente fine alla propria vita.
Due geni, due diverse concezioni dell’architettura da ritrovarsi e
scoprire nella stessa strada, via del Quirinale, ma soprattutto nella
stessa città: Roma…o meglio…Roma Barocca!
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